Che si parli di giardino, orto o piante, a prescindere quindi da ciò che dovete annaffiare, per ottenere un’irrigazione ottimale ed efficiente bisogna sempre fare attenzione alla stagionalità, ovvero alle condizioni climatiche in cui state operando e alle caratteristiche peculiari delle diverse stagioni. Infatti, non basta semplicemente dare l’acqua alle piante per farle stare bene. In questo articolo vediamo perché stagionalità e irrigazione sono due fenomeni strettamente legati.

Stagionalità e irrigazione: Quanto e quando irrigare in inverno

Partiamo dalla stagione più fredda, l’inverno. La fisiologia e il metabolismo delle piante variano in base alle condizioni climatiche presenti: d’inverno la luce e la temperatura calano drasticamente e quindi le attività d’irrigazione devono andare di pari passo. Minor calore implica meno bisogno d’acqua perché la traspirazione delle foglie diminuisce.

D’inverno, quindi, non si deve eccedere con l’irrigazione perché l’acqua non evaporerebbe ma ristagnerebbe in superficie danneggiando le piante, che tenderebbero a ingiallire e a perdere le foglie. Infatti, vi consigliamo di chiudere l’impianto d’irrigazione e occuparvi direttamente voi dell’innaffiamento manuale perché, in questo modo, potrete operare solo nei momenti e nelle zone in cui ce n’è davvero bisogno.

Di norma, quindi, durante l’inverno le pratiche di irrigazione vanno effettuate esclusivamente quando il terreno delle piante è asciutto. Anche in questi casi, comunque, l’acqua va data solo in superficie, in piccole quantità e senza lasciare ristagni nei sottovasi. Inoltre, è una buona pratica da seguire quella di irrigare solo nelle ore più calde della giornata, perché se si fa quando fa più freddo si corre il rischio di causare il congelamento delle radici delle piante.

Stagionalità e irrigazione: Quanto e quando irrigare in primavera

Seguendo il ciclo delle stagioni, approfondiamo il legame fra stagionalità e irrigazione guardando al caso della primavera.

Con l’arrivo della bella stagione, le condizioni climatiche cambiano, le ore di luce aumentano e la temperatura sale. Inizialmente, soprattutto ad aprile, la primavera è caratterizzata da molte piogge e quindi queste potrebbero essere sufficienti per il fabbisogno d’acqua delle vostre pianto o giardino.

Ma più si avvicina l’estate e più ci sarà bisogno d’irrigare il terreno: a questo punto potete quindi riattivare il vostro sistema d’irrigazione e regolarlo secondo le necessità delle condizioni climatiche e del terreno.

Nel caso di un terreno secco e sabbioso, molto esposto al sole, l’irrigazione dev’essere frequente, anche una volta al giorno, cosicché le piante ricevano la giusta quantità d’acqua. Se, invece, si è in presenza di un terreno argilloso e in posizione ombreggiata o semi-ombreggiata, allora si può ricorrere alle normali pratiche d’irrigazione, ovvero annaffiare il prato e le piante una volta ogni due/tre giorni. In questo caso, infatti, un’irrigazione eccessiva sarebbe nociva perché l’eccesso di acqua non consentirebbe alle radici di svilupparsi in profondità.

Al contrario dell’inverno, durante la primavera non si deve irrigare durante le ore più calde, ma al mattino, quando ancora le temperature sono miti ma l’arrivo del sole caldo è imminente. Altrimenti, se il terreno viene irrigato troppo presto, l’acqua non evaporerebbe con le giuste tempistiche, ma creerebbe un leggero ristagno favorendo la formazione di funghi e malattie.

Stagionalità e irrigazione: Quanto e quando irrigare d’estate

Siamo arrivati all’estate e qui le cose si fanno calde. Tendenzialmente la stagione raggiunge temperature climatiche di calore estreme e le giornate sono molto afose. Per questo motivo le piante vanno idratate tanto altrimenti il rischio che si secchino è elevato.

Seguendo il principio descritto sopra, d’estate non si deve mai irrigare durante il giorno altrimenti l’acqua evaporerebbe troppo in fretta e le piante non avrebbero il tempo di alimentarsi. I cicli d’irrigazione, quindi, vanno eseguiti la mattina molto preso, fra le 6.00 e le 9.00 quando ancora il sole non è alto.

Soluzione alternativa, irrigare la sera tardi, quando il sole è calato e le temperature iniziano a scendere e inizia ad arrivare un po’ di frescura notturna. È comunque preferibile irrigare la mattina perché di sera l’acqua potrebbe ristagnare favorendo la formazione di funghi.

D’estate la frequenza dell’irrigazione varia molto in base a ciò su cui si sta operando: ad esempio, nel caso di piante e fiori da vaso si deve annaffiare tutti i giorni, nei periodi più secchi anche due volte al giorno.

Questo è dovuto al fatto che nei vasi le piante non possono fare radici profonde e quindi hanno un bisogno costante di acqua per nutrirsi. Se, invece, si parla d’irrigazione di giardini e terreni, allora si può irrigare in modo diverso: non più tutti i giorni, ma una volta ogni due/tre giorni. In questo caso, l’importante è che l’irrigazione sia lunga e profonda così da permettere al terreno di avere un buon livello di umidità, la quale fa sì che il prato e le altre piante presenti nel giardino sviluppino in modo robusto e profondo le radici nel suolo.

Stagionalità e irrigazione: Quanto e quando irrigare in autunno

Con l’arrivo dell’autunno, il rapporto fra stagionalità e irrigazione cambia di nuovo, facendo tornare a delle pratiche d’irrigazione simili a quelle primaverili dato che anche l’autunno è una “mezzastagione”. Le ore di sole iniziano a diminuire, così come le temperature, mentre iniziano ad aumentare le piogge.

Si torna quindi a un’irrigazione più regolare, non quotidiana ma svolta ogni due/tre giorni. Anche qui, nel caso di un terreno sabbioso si dovrà irrigare di più, mentre se il suolo è argilloso e più umido, allora si può irrigare con meno profondità. Infine, l’ora ideale per irrigare durante l’autunno resta la mattina, prima che il sole sia alto: questo vuol dire che potrete mantenere le vostre abitudini e pratiche d’irrigazione già effettuate durante la primavera e l’estate.